I problemi visivi e i comportamenti posturali sono fortemente correlati tra loro.

 Molti comportamenti posturali scorretti (postura asimmetrica e/o eccessivamente ravvicinata durante lettura e scrittura, impugnatura della penna, postura davanti al pc..) sono causa di disturbi visivi e sintomi di vario tipo. Al tempo stesso, la presenza di alcuni problemi visivi predispone e induce a comportamenti posturali indesiderabili. Entrambi, inoltre, interferiscono con il mantenimento di un adeguato livello di attenzione, necessario per un buon apprendimento.

Nelle attività quotidiane dei bambini è facile osservare posture inadeguate. Durante le attività sedentarie prolungate (scrittura, lettura, videogiochi..) spesso si notano schiene curve e teste inclinate, posizioni asimmetriche e ravvicinate al piano di lavoro, inadeguata illuminazione.

Ecco che allora subentrano scoliosi, disturbi visivi come miopia o deficit di convergenza, disallineamento degli assi visivi, ridotte abilità binoculari.

La condizione ergonomica da vicino corretta prevede:

  • PIANO INCLINATO DI 20°-25° RISPETTO AL PAVIMENTO, si sfavorisce così la voglia di avvicinarsi troppo al banco di lavoro e diminuisce l’affaticamento visivo indotto;
  • PIEDI APPOGGIATI AL PAVIMENTO oppure utilizzare un appoggiapiedi di supporto.

L’illuminazione ideale prevede:

  • ILLUMINAZIONE INDIRETTA SUL PIANO DI LETTURA, per evitare che la luce si rifletti e sia troppo concentrata in certi punti rispetto ad altri;
  • TRE VOLTE SUPERIORE A QUELLA DELL’AMBIENTE CIRCOSTANTE;
  • SFRUTTARE IL PIU’ POSSIBILE LA LUCE NATURALE, posizionarsi così a fianco di una finestra;
  • USARE LAMPADE DA TAVOLO A INCANDESCENZA DA 70-80WDI COLORE BIANCO LATTE, in quanto producono meno affaticamento visivo, non creano riflessi in pagine lucide e non abbagliano.

La visione non è una funzione separata dal resto del corpo ma è profondamente integrata con gli altri aspetti motori e posturali.

Il sistema visivo, interagendo con gli altri sistemi sensoriali, ci permette di percepire lo spazio circostante in modo coerente e costante anche al cambiare della posizione corporea. Il cervello si adatta quindi alle più strane situazioni posturali, a discapito però di problemi visivi o posturali risultanti.